Anche quest’anno l’Associazione Cultura e Sviluppo organizza in prossimità della Giornata della memoria un incontro per ricordare e riflettere su una delle pagine più nere della storia dell’umanità. Il tema specifico dell’approfondimento varia di volta in volta, e in quest’occasione chiama in causa direttamente il nostro Paese.

Da tempo la storiografia ha rimosso il mito degli “italiani brava gente”, sempre inclini a comportamenti umanitari spesso disattesi in altri popoli. Il venir meno di tale giudizio piuttosto lusinghiero ha avuto la sua causa massima nelle scelte del governo fascista quando ha intrapreso la guerra coloniale e quando – con le leggi razziali – ha dato inizio all’emarginazione e alla persecuzione degli ebrei in Italia. E non può essere motivo che alleggerisca la responsabilità italiana il fatto che il fascismo sia intervenuto soltanto nel conculcare i diritti dei cittadini italiani ebrei, lasciando la responsabilità della deportazione e dello sterminio al nazismo: lo sterminio programmato da Hitler e dai suoi scherani non assolve la discriminazione operata dai fascisti.

Di questo si parlerà nel prossimo appuntamento dei Giovedì Culturali, con gli interventi di Gian Piero Armano e di Agostino Pietrasanta e con una riflessione della studentessa Francesca Romanelli, che ha partecipato lo scorso anno al viaggio della memoria al Lager di Rawensbruck.

Vi invitiamo dunque giovedì 28 gennaio alle 19 (con pausa buffet alle 20,30 e termine alle 22,30) alla conferenza dal titolo Razzismo e antisemitismo nella politica fascista dell’Italia negli anni Trenta. Nostri ospiti, come detto, saranno i professori Gian Piero Armano e Agostino Pietrasanta e la studentessa Francesca Romanelli.

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