L’appuntamento del 30 aprile del Caffè Scienza Firenze è stato dedicato alla storia dell’esplorazione di Marte, partendo da quanto è successo fino a oggi, fino ad arrivare a quanto sta per accadere ed alle prospettive future. Ospite dell’incontro Matteo Miluzio dell’Agenzia Spaziale Europea, in collegamento da Madrid.

Modera l’appuntamento Aldo Piombino. Regia e moderazione chat a cura di Franco Bagnoli e Giovanna Pacini, Università di Firenze.

Marte, anticamente conosciuto come il pianeta della guerra, ha destato un nuovo interesse verso la fine del XIX secolo, quando Giovanni Virginio Schiaparelli credette di individuare sulla superficie del pianeta dei canali su cui nei decenni successivi si scatenarono dentro e fuori il mondo scientifico infinite discussioni sulla possibile esistenza di esseri intelligenti capaci di realizzarli. Poi è venuta alla luce la realtà: nessuna forma di vita intelligente e probabilmente neanche di vita tout-court.

Ma nonostante questo, tutte le missioni spaziali su Marte hanno fra i loro scopi trovare acqua e vita. In effetti di acqua nel Pianeta Rosso ce n’è, ma più nell’interno che sulla superficie, dove ce n’è davvero poca perché la pressione è troppo bassa e non ne consente l’esistenza allo stato liquido. Quindi se il ghiaccio si trasforma lo fa in vapore e sfugge nello spazio perché la gravità non è sufficiente a trattenerlo. E c’è anche un ciclo del metano. Marte è un pianeta di relativo facile accesso, diciamo relativo perché l’esplorazione marziana, se è piena di successi come il leggendario rover Opportunity che ha percorso oltre 45 km in 14 anni tra il 2004 e il 2018, è anche costellata di numerosi fallimenti.