Amici del Libro
Questo gruppo è nato tra i soci e i frequentatori di Cultura e Sviluppo da qualche anno, con il programma di incontrarsi una volta al mese per discutere di libri.
Invece che darsi il compito di leggere tutti la stessa cosa, con il rischio di obbligare magari qualcuno a impantanarsi in un labirinto per lui soggettivamente faticoso e inutile, il gruppo ha lasciato piena libertà a ciascuno di leggere quello che desiderava e di condividere con gli altri il giudizio, le indicazioni, i suggerimenti, gli argomenti di lettura, con l’unico scopo di parlare con altri delle storie che hanno colpito.
Si è discusso di come i libri possono aiutare a capire il mondo e di cosa voglia dire “saper scrivere”.
Il gruppo legge e cerca di far leggere perché crede che le parole abbiano un potere, perché crede che il numero di parole conosciute sia direttamente proporzionale al grado di sviluppo della democrazia e dell’uguaglianza delle possibilità.
I libri sono amici perché racchiudono poesia, racconti, memoria, e queste sono le cose che tengono in vita le persone. Libri come rifugio, come fonte di coraggio e di utopia, come esempi di vita, come mattoni dell’identità di ciascuno.
Alla domanda se leggere sia un’evasione o un modo per imparare a vivere meglio gli Amici del libro si è risposto che i libri non sono un mondo a parte, ma che possono dare degli strumenti per capire la realtà e per immaginarla, che possono fornire materiale per i sogni ma anche indicazioni sui mezzi con cui realizzarli.
Lo spirito del romanzo è lo spirito della complessità; le cose sono più complicate di quello che pensi tu (Milan Kundera)
La bellezza non fa la rivoluzione. Ma verrà il giorno in cui la rivoluzione avrà bisogno di lei. Mantenendo la bellezza prepariamo il giorno della rinascita, in cui la civiltà metterà al centro delle sue riflessioni quella virtù viva che fonda la comune dignità dell’uomo, e che dobbiamo ora difendere di fronte ad un potere che la insulta (Albert Camus)
Vogliamo il pane, ma vogliamo anche le rose (sorelle americane nel lontano Ottocento)
Chiunque voglia aggiungersi è il benvenuto, porti le sue idee, le sue passioni, le sue scoperte, nella massima libertà e amicizia.