Nella sessione del 20 dicembre 2013, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò il 2015 Anno Internazionale della Luce e delle tecnologie basate sulla Luce (IYL 2015), riconoscendo l’importanza di accrescere la consapevolezza globale su come tali tecnologie possano promuovere uno sviluppo sostenibile e fornire soluzioni alle sfide globali in energia, istruzione, agricoltura e salute. Ma l’importanza della luce e delle tecnologie ad essa collegate va ben oltre la vita sulla Terra: attraverso importanti scoperte scientifiche e progressi tecnici, la luce ci ha aiutato a vedere e capire meglio l’universo.

Obiettivo degli astrofisici è spiegare l’origine e l’evoluzione dell’universo e i processi che in esso avvengono attraverso lo studio di tutta la radiazione elettromagnetica emessa dai corpi celesti, luce visibile compresa. Come afferma Amedeo Balbi (foto a sinistra) “tutta la storia dell’astronomia, in fondo, altro non è che una lunga lotta dell’uomo contro l’oscurità”.

Un apporto insostituibile per raggiungere tale obiettivo è fornito dall’esplorazione spaziale, che permette di scandagliare il cielo a lunghezze d’onda invisibili da terra, perché bloccate dall’atmosfera. La tecnologia spaziale ci permette inoltre di esplorare mondi lontani e misteriosi come le comete, il cui studio è fondamentale non soltanto per comprendere origine ed evoluzione del Sistema Solare, ma anche per verificare l’ipotesi che a portare sulla Terra gli ingredienti fondamentali alla vita siano state le comete stesse. La missione Rosetta, in cui l’Italia svolge un ruolo preminente, è stata la prima a rilasciare un lander sul nucleo di una cometa per studiarne superficie e struttura interna.

Per discutere di questi temi vi invitiamo giovedì 4 giugno dalle 19 alle 22.30 (con pausa buffet alle 20.30) alla conferenza dal titolo Il buio oltre le stelle. Nostri ospiti saranno Amedeo Balbi, astrofisico, ricercatore all’Università di Roma Tor Vergata, si occupa anche divulgazione scientifica attraverso libri, articoli, conferenze e interventi su radio e tv e Bruno Gardini (foto a destra), ingegnere, già project manager della “missione Rosetta”, ha lavorato al settore Human Spaceflight dell’Esa (European Space Agency). Introduce il tema e modera il dibattito il dottor Massimo Volante, presidente del Gruppo Astrofili Galileo di Alessandria.

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