Come sarà l’auto del futuro? Se ne parlerà al Caffè Scienza di mercoledì 1° febbraio (ore 17,30-19). Quasi sicuramente non sarà come anche le menti più visionarie la stanno immaginando: il presente è molto più avanti di ogni nostra idea del futuro. Su due aspetti possiamo ragionevolmente concordare: i motori, piaccia o no, soprattutto agli appassionati del rumore dello scoppio, non saranno più quelli di oggi e con la massima probabilità saranno di tipo elettrico; gli attori della prossima rivoluzione dell’auto, che potrebbe arrivare prima di quanto ce lo aspettiamo, ma anche molto dopo, non saranno, in gran parte, quelli attuali ma parleranno Calicinese.

 Proprio in California e in Cina sta scoppiando questa rivoluzione che potrebbe portare ad un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere il trasporto e il viaggio. Dai sistemi di guida assistita ai sistemi di guida autonoma, si stanno ampiamente dimostrando sia fattibilità che vantaggi. Il vantaggio in termini di sicurezza è certo: la stragrande maggioranza, se non la quasi totalità, degli incidenti stradali è dovuto al fattore umano. Togliere il volante agli esseri umani potrebbe essere la strategia più efficace per risolvere questo problema. Certo non sarà semplice – ci sono ostacoli legali, etici, pratici – ma la strada è ormai spianata.

Allo stesso modo un motore che non è cambiato sostanzialmente dalla sua invenzione oltre un secolo fa è qualcosa che non ha futuro: deve girare anche quando sta fermo, fa rumore anche se non fa nulla, per cambiare velocità richiede l’esecuzione di quattro manovre simultanee… Nessun alieno che arrivasse su questa terra accetterebbe di viaggiare su un derivato delle vaporiere quando ben altri sistemi più semplici ed efficaci sono già disponibili. Ultimo problema: le batterie e l’autonomia. Nessuno è perfetto ma ci si può arrivare: anzi, si deve!

Relatori
Massimiliano Avalle: dopo aver militato per oltre 20 anni al Politecnico di Torino, è ora Professore Ordinario di Progettazione e Costruzione di Macchine all’Università degli Studi di Genova. Il suo campo di ricerca principale è quello della sicurezza dei veicoli, e della protezione sia dei loro occupanti che degli altri utenti della strada (i cosiddetti VRU, Vulnerable Road Users). Tali ricerche sono state svolte nell’ambito di diversi progetti Europei e Regionali, anche in collaborazione con i costruttori ed altri soggetti attivi nella progettazione e costruzione dei sistemi di sicurezza.

Luca Ferraris: Professore Associato di Macchine ed Azionamenti Elettrici al Politecnico di Torino, ha cominciato la sua attività di ricerca con una tesi di laurea su un prototipo di veicolo elettrico, cui hanno fatto seguito svariati altri veicoli. Attualmente si occupa di motori elettrici facenti uso di materiali innovativi.