In genere si pensa che gli errori nella ricerca scientifica siano commessi in buona fede o dovuti a conoscenze imperfette. Ma non sempre è così. Mistificazioni, asserzioni fondate su osservazioni mai avvenute, selezione di risultati e plagio crescono, spinti dalla volontà deliberata di soddisfare interessi individuali avallati da un sistema parzialmente corruttivo. L’estensione del disastro e il danno economico della frode scientifica sono scoraggianti eppure un “sistema immunitario” nuovo sta emergendo ed è formato da una comunità sempre più numerosa di ricercatori che dedicano il proprio tempo all’identificazione di metodi utili alla scoperta delle manipolazioni.

Enrico Bucci, nel libro Cattivi scienziati, che sarà presentato al Caffè Scienza di lunedì 10 aprile alle 17,30, racconta chi fa frode scientifica e quali interessi persegue, indaga le conseguenze della sottrazione di fondi alla buona ricerca ed evidenzia il danno provocato allo sviluppo economico del nostro Paese. Come scrive nella prefazione la scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, “non esistono ‘cattivi scienziati’, semplicemente costoro non sono scienziati”.

Enrico Bucci, laureato in Biologia nel 1997, nel 2001 è diventato ricercatore presso l’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del CNR (Napoli). Nel 2006 ha fondato Bionucleon Srl, azienda specialistica premiata come la migliore giovane azienda innovativa d’Italia. Nel 2008 ha fondato Biodigitalvalley, azienda dedicata all’analisi su larga scala dei dati biomedici pubblicati in tutto il mondo. Nel 2014 ha lasciato il suo lavoro al CNR per dedicarsi a Biodigitalvalley e all’analisi delle frodi nelle pubblicazioni scientifiche. È autore di oltre 70 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali.