È stato dedicato come di consueto alle tematiche sociali l’ultimo appuntamento dei Giovedì Culturali prima della pausa natalizia. Con brevi interviste ai responsabili, sono stati presentati alcuni dei progetti sostenuti dalla Fondazione SociAL.

Il direttore di Cultura e Sviluppo Alessio Del Sarto ha illustrato i progetti e gli obiettivi futuri della Fondazione. Dopo il rafforzamento dei rapporti con gi enti pubblici, gli enti del Terzo Settore dovranno dialogare maggiormente con l’area “profit”. Si prevede anche di proporre bandi tematici e a chiamata diretta e di finanziare non solo i progetti ma le organizzazioni. Per gli enti del terzo settore, lavorare solo per progetti è estremamente faticoso e risulta più agevole avere un sostegno della mission. Si valuterà anche l’impatto sociale dei progetti: per questo sarà necessario sostenere gli ecosistemi. Quando aumentano le connessioni tra soggetti del Terzo settore l’impatto risulta maggiore.

La serata è iniziata con una performance teatrale di Teatro nello Spaz…io, un progetto di integrazione che ha visto coinvolte scuole e centro diurni per disabili, per “porre l’attenzione sull’unicità di ogni persona” ha spiegato il responsabile Andrea Di Tullio.

Coompany& ha presentato Con-Vivendo, un progetto che coniuga esperienze di social housing e coabitazione solidale per rispondere all’emergenza abitativa in città. Nonostante le misure istituzionali, nel 2017 le sentenze di sfratto esecutivo sono state oltre 150, a fronte di soli 30 alloggi disponibili per assegnazioni in emergenza. I bisogni urgenti vengono parzialmente e temporaneamente soddisfatti con l’accoglienza presso i dormitori maschile (20 posti) e femminile (18 posti), strutture inadeguate a rispondere ai bisogni delle famiglie,in particolare con minori.

Coompany&, grazie alla collaborazione con l’Associazione Opere di Giustizia e Carità, il Cissaca e l’Atc, ha realizzato attività di ospitalità temporanea di nuclei familiari in emergenza abitativa con requisiti validi per l’assegnazione di case di edilizia popolare. Sono 9 le unità abitative di diverse dimensioni in due edifici in via Parma e in via Ghilini. Come hanno spiegato i responsabili del progetto, l’accoglienza non era sufficiente ma serviva un vero e propio progetto educativo e sociale. I nuclei con precarietà abitativa sono spesso vulnerabili non solo per l’insufficienza di reddito, ma anche per la povertà di relazioni sociali e la difficoltà di attivarsi per migliorare la propria condizione. Il requisito dell’accesso alle graduatorie Atc serve per garantire la rotazione delle famiglie ospitate. Uno degli appartamenti messi a disposizione dalla Diocesi di Alessandria viene destinato a due studenti disponibili alla coabitazione solidale, che mettono a disposizione, in cambio di un affitto molto ridotto, 10 ore alla settimana di volontariato per attività finalizzate a facilitare l’integrazione, a contrastare la solitudine, a promuovere cooperazione e buon vicinato. I beneficiari sono stati selezionati da operatori quali Cissaca, Caritas, Opere Giustizia e Carità, San Benedetto al Porto.

L’Associazione Aias Onlus sezione di Alessandria, in collaborazione con il Laboratorio autismo dell’Università di Pavia, l’Associazione Psine, la Cooperativa Anteo di Biella, la Cooperativa Lia, l’Associazione Skate Farm, ha attivato No more a/out, un percorso formativo incentrato sul tema dell’autismo e della disabilità intellettiva grave. Il corso gratuito si compone di formazione in aula e di laboratori esperienziali di tessitura, carta a mano, ortoterapia, psicomotricità neurofunzionale. L’intento è quello di offrire un supporto a tutti coloro che vivono o lavorano con una persona autistica o disabile e costruire una rete in cui familiari, interlocutori e caregivers parlino la stessa lingua e utilizzino lo stesso approccio. La creazione di una rete forte è fondamentale affinché la persona con autismo o disabilità possa raggiungere gli obiettivi condivisi. La formazione è aperta a genitori, familiari e operatori del settore. Il percorso ha coinvolto 180 persone.

Il progetto @My Job promosso da Cambalache identifica nell’elicicoltura un settore in crescita per l’inclusione sociale e lavorativa di richiedenti asilo e rifugiati. Considerando che l’integrazione professionale è il primo passo verso l’inclusione sociale per concedere ai richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e per motivi umanitari un effettivo accesso al lavoro e restituire loro dignità, il progetto realizza interventi strutturati di formazione e inserimento lavorativo in aziende del settore. Cambalache seleziona per ogni annualità del progetto le persone che potranno accedere al percorso di formazione e ai successivi percorsi di tirocinio in aziende del settore dell’elicicoltura o presso l’impianto produttivo dell’associazione a Borgoratto.

La presenza sul territorio comunale di un numero sempre maggiore di persone in grave condizione economica o prive di specifici requisiti per accedere ai servizi di sanità pubblica ha spinto a ricercare nuove soluzioni che, senza sostituirsi ai servizi sanitari territoriali, consentano a un maggior numero di soggetti di avere accesso ad un’assistenza di base. A tale scopo il progetto Nessuno escluso ha attivato un ambulatorio medico promosso dall’Associazione Opere di Giustizia e Carità che svolge anche interventi di informazione sui servizi pubblici disponibili sul territorio e di accompagnamento presso gli stessi per quegli utenti che manifestano difficoltà ad interagire con il servizio pubblico per motivi linguistici, sociali e culturali. Nell’ambulatorio sono presenti medici e infermieri per prestazioni di primo livello (medicina generale, odontoiatria, oculistica, dermatologia, pediatria).

L’Associazione Volontari Ospedalieri per l’Infanzia (Avoi), in collaborazione con l’associazione Gapp, Coompany&, la Comunità Il Gabbiano e Un cane per sorridere, offre uno spazio quotidiano di condivisione e relazione per pre-adolescenti e adolescenti con disturbi del comportamento alimentare e/o problematiche legate al corpo e al cibo. Il progetto nasce dalla necessità di incrementare la presenza sul territorio di gruppi di lavoro interdisciplinari al fine di rispondere al bisogno di colmare e ampliare l’offerta di servizi terapeutici, diagnostici e assistenziali specifici per la presa in carico di pazienti con disturbi alimentari, in aumento come confermato dai dati epidemiologici. Gli interventi terapeutici di un’équipe multidisciplinare allargata hanno come obiettivi quelli di ridurre il numero di ricoveri e ricadute dei pazienti con un intervento precoce, tempestivo e multidisciplinare, prevenire la cronicizzazione del disturbo alimentare con un intervento specifico, quotidiano ed ad alta intensità, favorire la socializzazione di adolescenti con problematiche alimentari e legate al corpo. L’aspetto innovativo del progetto è quello di offrire ai giovani un intervento specialistico ad alta intensità in un luogo non istituzionalizzato e più adatto ad incontrare l’adolescente nei suoi bisogni. Come hanno spiegato i responsabili del progetto, una psicopatologia non curata o non prevenuta da ragazzi comporta costi nell’età adulta n termini di ricoveri, cure e perdita di ore di lavoro.

Il progetto Babele laboratorio teatrale multilingue, promosso dalla Compagnia Teatrale Coltelleria Einstein nasce dalla volontà di elaborare un percorso teatrale sull’ascolto di ciò che sembra distante da noi, per coglierne la bellezza e trarne vantaggio. Il progetto, dedicato ad adolescenti stranieri e italiani della zona di Tortona, ha attivato un percorso di ascolto per cogliere la bellezza della diversità con il linguaggio del teatro, ponendosi come obiettivo la formazione e l’educazione alla cittadinanza attiva, per una comunità senza paure e pregiudizi. Il progetto ha messo in scena 14 spettacoli in lingue diverse. Si realizzano laboratori teatrali all’interno di due scuole di Tortona, l’Istituto Tecnico Marconi-Carbone e il Liceo Peano.