“Ci priviamo dello spettacolo delle stelle e siamo tutti più poveri”: così Patrizia Caraveo, astrofisica di fama mondiale, dirigente di ricerca all’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano, ha iniziato il Caffè Scienza dedicato all’inquinamento luminoso, tema trattato nel suo libro Il cielo è di tutti.

Dopo il saluto dell’assessore comunale e della presidente della Consulta Pari Opportunità del Comune di Alessandria, Cinzia Lumiera e Nadia Biancato, per la presentazione dell’iniziativa Marzo Donna, che ha preso il via proprio con questo incontro, la professoressa Caraveo ha spiegato che tutta la luce non rivolta verso il basso va sprecata, ma abbiamo l’idea di sconfiggere il buio per una paura atavica. Troppe luci spengono le stelle e formano un alone luminoso. La luce viene diffusa dalle particelle dell’atmosfera, quindi l’inquinamento luminoso non si ferma dove è stato prodotto ma si vede in lontananza: gli aloni luminosi sono infatti una presenza costante nel cielo.

Vista dalla stazione spaziale, la Pianura Padana è un bagno di luce, uno dei posti con l’inquinamento luminoso più alto al mondo. Due miliardi di esseri umani non vedono la Via Lattea, ha spiegato la relatrice.

Ma c’è un fatto positivo, ovvero che l’inquinamento luminoso non è irreversibile e può essere corretto imparando a illuminare bene con lampioni adeguati. L’illuminazione deve essere direzionale, intelligente e non eccessiva, perché anche l’asfalto riflette.

“Le stelle sono una realtà culturale oltre che scientifica” ha detto la professoressa. Ma adesso il pericolo viene dall’alto con i trenini di satelliti. C’è in progetto una copertura totale della Terra con 12 mila satelliti per la connessione internet e da maggio 2019 ne sono stati lanciati già 1200.

Ora in orbita ci sono 10 mila oggetti tra satelliti attivi e defunti e parti di razzi, considerato che l’era spaziale è iniziata nel 1957, ma Elon Musk da solo vuole lanciare 12 mila satelliti.

Questi oggetti non progettati in modo che non riflettano la luce del sole e la luce riflessa danno molto fastidio al cielo. Musk ha detto che se sarà difficile fare astronomia da terra, si farà nello spazio ma i satelliti di Starlink si vedono anche dalla stazione spaziale.

“Il cielo è patrimonio dell’umanità, tutti dobbiamo godere della sua bellezze e tutti dobbiamo contribuire a difenderlo” ha concluso Patrizia Caraveo.

Si è parlato anche di parità di genere nel mondo scientifico. Nel 2003 alla professoressa è stato conferito il riconoscimento di man of the year per aver pubblicato un lavoro su Science, una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo, con l’immagine messa in copertina. “Chi mi ha conferito il riconoscimento non ha minimamente pensato che P. Caraveo, come era stato scritto in calce all’articolo, fosse una donna, non ha nemmeno cercato il nome”. Bisogna combattere gli stereotipi come dire alla bambine che certi giochi non sono da femmina e certe percorsi di studi non sono adatti a loro.

Nadia Biancato ha ricordato che Zonta International sostiene la scienza e la tecnologia: “una buona istruzione protegge e mette al riparo dalla violenza, anche economica e psicologica”. La vice presidente del Club ha parlato delle borse di studio in ricordo di Amelia Mary Earhart  e di Zonta International Women in Technology. A livello locale è istituita la borsa di studio per ragazze che si iscrivono a una facoltà Stem (per il prossimo anno è stato individuato il corso di laurea in Ingegneria biomedica).

Qui potete rivedere l’incontro: