Con il suo nuovo romanzo, torna a Cultura e Sviluppo Bruno Morchio, lo scrittore, psicologo e psicoterapeuta, autore di altri undici libri che hanno per protagonista l’investigatore privato Bacci Pagano. Martedì 15 dicembre alle 18, in diretta streaming sul sito, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube, parlerà di Voci del silenzio, appena pubblicato da Garzanti, con Maria Grazia Caldirola, psicologa e psicoterapeuta, e Raffaella Romagnolo, insegnante e scrittrice.

Nell’aprile del 2020, nel pieno della quarantena decretata dal governo per Covid-19, l’investigatore privato Bacci Pagano riceve una telefonata che lo farà ripiombare negli anni più bui della sua esistenza: quelli trascorsi in carcere a seguito di un’ingiusta condanna per terrorismo. A cercarlo è la figlia di un ex-brigatista, Beppe Bortoli, che l’investigatore genovese aveva scagionato vent’anni prima da un’accusa di omicidio. La ragazza gli fa pervenire in busta chiusa una lettera del padre, appena deceduto a causa della pandemia, il cui contenuto è sconosciuto anche a lei stessa.

In Voci nel silenzio, Bruno Morchio racconta l’incarico svolto da Pagano nel 1998 per discolpare Bortoli e la nuova, improbabile indagine, condotta senza uscire di casa (o quasi), usando il telefono e qualche sorprendente videochiamata via Skype. Ad aiutarlo con informazioni e consigli, nel silenzio agghiacciante delle strade svuotate dal coprifuoco sanitario, le voci amiche del vicequestore in pensione Totò Pertusiello, dell’ex guardia penitenziaria Virgilio Loi e della sua nuova fiamma, la maestra elementare Giulia Corsini. Ma un silenzio ancora più inquietante lo attende, quello esalato da una memoria frammentata e confusa, popolata dagli spettri del passato, che lo porterà a dirsi: “Questa non è un’indagine, (…), è una riesumazione. E per arrivare alla verità ci vorrebbe non un investigatore privato, ma un esperto in sedute spiritiche, un medium capace di far parlare i defunti”.

Le losche macchinazioni di un presunto rivoluzionario che a Bacci è sempre sembrato un baro, “un uomo mediocre”, l’epifania d’una breve storia d’amore consumata in una piantagione di Cuba, le ferite d’un passato a cui neanche l’oblio può recare sollievo, porteranno l’investigatore a misurarsi con un tragico dilemma: raccontare quello che ha scoperto, e liberarsene, o reggere fino in fondo l’insostenibile peso della verità?